Intervista TC

Righi: "Mantova, un capolavoro. Si è vista la mano di Possanzini"

08.04.2024 11:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
Righi: "Mantova, un capolavoro. Si è vista la mano di Possanzini"
TMW/TuttoC.com
© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com

Il Mantova, da ripescato, ha conquistato la promozione in Serie B senza aspettare la gara di stasera contro il Renate visto il pareggio del Padova con il Lumezzane. Ai microfoni di TuttoC.com ha parlato l'ex direttore sportivo dei virgiliani Emanuele Righi. "Un capolavoro che non è frutto del caso. Sicuramente l’avere il foglio bianco, senza contratti della stagione precedente, ha permesso di plasmare la rosa come meglio si voleva ma bisogna poi farlo. Botturi è stato bravissimo e non è il primo anno. Capolavoro del Presidente Piccoli. Solo una grande visione può portare ad un successo simile. Ha scelto le persone giuste, bravissimo". 

Il segreto?
"Credo che raramente si sia vista, in modo così, palese la mano del mister. Ma qualcuno deve sceglierlo e mettere i giocatori giusti per la sua idea di gioco. Anche qui Botturi per me è stato perfetto. Poi, chiaramente, in testa ci vuole un presidente che capisce come si fa calcio: catena corta sempre. Presidente, direttore, allenatore. Dove ci sono tante teste, tante parole, è facile la confusione". 

Tre aggettivi per definire questo Mantova?
"Entusiasmate, coinvolgente, forte".



Capitan Burrai aveva accetato di ripartire dalla D per il Mantova.
"Burrai è semplicemente il prototipo del calciatore. Ha tutto. Bravi a Mantova al credere in lui e farlo sentire ancora una volta al centro di tutto". 

Quali calciatori hanno impressionato di più?
"Galuppini è una sentenza e poi Panizzi ragazzo strepitoso fuori campo e che non tradisce sul terreno di gioco. Un esempio che a Mantova fu messo anche fuori rosa dalla gestione precedente".

Connubio squadra e città, ieri pulmann in piena notte per festeggiare.
"Mantova è una piazza del nord con il calore del sud. Mantova è difficile inizialmente ma quando entri nella testa delle persone ti porta in alto come poche altre piazze. Mantova è bellissima e vincente. Sempre. Oggi di più". 

I suoi ricordi al Mantova?
"Partimmo dalle ceneri e il primo facemmo qualcosa di simile, seppur in D, con Massimo Morgia. Non ci riuscì di vincere per tante ragioni extra. Riuscimmo l’anno dopo, in un girone abbordabile, ma causa Covid non si riuscimmo a festeggiare … la festa di questa notte l’ho gustata come fosse un piccolo risarcimento anche di quella non fatta".