Intervista TC

Favarin: "Mantova e J.Stabia a fari spenti. Non è vero che chi spende vince"

10.04.2024 11:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
Giancarlo Favarin
TMW/TuttoC.com
Giancarlo Favarin

Giancarlo Favarin, fino allo scorso gennaio sulla panchina del Livorno in Serie D, ma recentemente in Serie C sulle panchine di Fidelis Andria, Lucchese e Gavorrano, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com, per elogiare le tre promosse in cadetteria ed analizzare i verdetti già scritti.

Cesena, Mantova e Juve Stabia sono in Serie B.

"Mantova e Juve Stabia sono partite a fari spenti e sono la conferma che la teoria secondo cui 'chi spende vince' non è vera. Le squadre vincono se hanno una società forte alle spalle e le squadre forti, con società forti, fanno la fortuna degli allenatori. Il Cesena, invece, è partita per vincere dopo  che lo scorso anno è uscita ai rigori solo per sfortuna. Domenico Toscano è il mister delle promozioni: un top per la Serie C".

Alessandria e Brindisi, al contrario, sono retrocesse in Serie D.

"L'Alessandria, dopo tanti anni ad ottimi livelli in Lega Pro, torna tra i dilettanti per tutte le note questioni societarie che si sono avvicendate in questo anno. Per il Brindisi, dopo una grande promozione, è un vero peccato non ci sia stata la possibilità di dare continuità ad un ambiente eccezionale di giocare anche il prossimo anno in Lega Prio, ma anche qua ci sono state penalizzazioni e problemi di varia natura".

Riguardo una delle sue squadre, la Lucchese, possiamo dire che è in ripresa.

"La salvezza non è mai stata in discussione, ho sempre creduto che potesse uscire dal tunnel: così è stato ed ora ha la possibilità di un piazzamento playoff. Il campionato è stato sicuramente positivo, potrà così ripartire da una base importante come giocatori e con una società con le idee chiare".

Sempre restando in Toscana, ad Arezzo si è ricreata la coppia Giovannini-Indiani: quale il suo giudizio a tre giornate dalla fine?

"Ad Arezzo si è visto il solito gran lavoro di Giovannini-Indiani, un tandem che non sbaglia mai. I playoff sono super meritati".

So che ha seguito anche il Pontedera, un'altra squadra che si sta ripetendo nei piani alti e lanciando giovani di grande interesse.

"A Pontedera, con 50 punti, si può parlare di un ottimo campionato, con giovani di grande interesse come Angori, Ignachitti, Ianesi, Del Pupo e Guidi".

Parlando invece della sua esperienza personale: ha qualche rammarico in merito al Livorno?

"Quello di non aver potuto continuare il lavoro iniziato a luglio".

Cosa è successo? La squadra era a 4 punti dalla vetta: come mai le dimissioni?

"Abbiamo perso la prima di ritorno in casa contro il Poggibonsi, lì purtroppo mi sono accorto che qualche giocatore o presunto tale, tra l'altro da me caldeggiato, ha fatto di tutto per farmi prendere questa decisione. Quindi non è stata solo una delusione come calciatori ma anche una delusione come uomini. Nomi? Non ne faccio".

Cosa può dire del presidente?

"È una persona eccezionale, competente di calcio come pochi, secondo me è nato per fare il presidente e Livorno non poteva sperare di avere un presidente migliore".

Chi la spunterà?

"Si tratta di un girone molto combattuto ma vincerà il Livorno di sicuro".