Antonio Croce ❤ Emma Lomoro

La rubrica di TC, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
10.11.2017 23:50 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Antonio Croce ❤ Emma Lomoro
TMW/TuttoC.com

Antonio Croce, attaccante classe 1986 attualmente in forza alla Fidelis Andria squadra della sua Puglia, dove è concentrata tutta la sua vita. Nato a Foggia, il calciatore ha ovviamente ha girato – come spesso accade in questo mestiere – l’Italia, ma è stato a Bari che ha trovato la svolta della sua vita. Calcistica? Non proprio. Anzi. E’ però li che conosce sua moglie Emma Lomoro, che ai lettori di TuttoC.com racconta la loro storia d’amore.

Emma, come vi siete conosciuti tu e Antonio?

“Io e mio marito ci siamo conosciuti a fine settembre del 2013, quando lui giocava a Bisceglie ed ero però in centro a Bari con gli amici…era un giovedì, giorno nel quale ho mantenuto l’abitudine di uscire con le amiche. Ci fermammo a parlare con l’ex di una di loro, e devo dire che nacque subito una simpatia, lo vidi subito come una persona piacevole, ma era un momento nel quale preferivo stare sola, anche se la domenica in cui andammo allo stadio a vedere l’ex della mia amica io lo osservavo molto: dopo la gara ci furono alcune uscite in gruppo, io poi lo contattai sui social, cosa mai fatta perché non amo molto il mondo virtuale, e lo invitai a una cena che organizzavo a casa mia…gli lasciai pure il mio numero! E devo dire che ci ha saputo fare, non è mai stato invadente, anzi, ha subito toccato il mio punto debole, Arturo, il mio cocker: lo ama! E quello ha cambiato tutto, tanto che andammo al cinema  rimanemmo poi a parlare per tutta la notte, senza sfiorarci: solo il 3 novembre ci fu il primo bacio, che mi fece capire che era davvero scattata la scintilla, la chimica vera”.

E magari Arturo serve intanto per le prove genitoriali…

“Sicuramente un bambino, maschio, arriverà, il pensiero c’è, ne parliamo. Vediamo di qui a breve come si svilupperanno le cose: fortunatamente per ora lo ho vicino…”.

Non lo hai mai seguito?

“Avendo un negozio no, non posso, ma quando era lontano lo raggiungevo sempre nei giorni liberi. E’ anche per questo che quando ci fidanzammo lui si trasferì subito a casa mia, nel gennaio successivo c’era l’ipotesi che lasciasse Bisceglie e solo, vivendo insieme, potevamo conoscerci. Poi successe veramente che cambiò squadra, andò alla Turris, ma la distanza rinforzò il nostro rapporto, anche se poi mi fece piacere averlo più vicino, a Monopoli”.

Quindi ci puoi subito dire pregi e difetti suoi!

“Antonio è strano, ha pregi che paradossalmente diventano difetti! (ride, ndr) E’ preciso in modo maniacale, situazione che per le nostre tempistiche diventa alle volte una seccatura, ma è un ragazzo allegro, simpatico…mi ha conquistata così! Però è anche un po’ geloso, non morboso ovviamente, ma credo che chi ama un po’ geloso lo è”.

Al netto di tutto ciò, pensi che il calcio abbia influenzato la vostra vita di coppia?

“No, assolutamente. Sono sportiva anche io, capisco bene cosa vuol dire fare sacrifici, anzi, vorrei allenarmi anche io come lui per capire bene cosa si prova, e spesso capita che anche in vacanza qualcosa insieme facciamo. Al massimo posso dire che il calcio il rapporto lo ha rinforzato”. 

Ma a te piace questo sport?

“Mah…diciamo che per Antonio si, mi piace, ma non seguo altre gare. Capita magari che alle volte vediamo la Juventus in tv, ma solo le partite più importanti, non è una fissa. Poi seguo sempre Mondiali ed Europei, quelli a chi non piace seguirli, e comunque trovo giusto che mio marito lo segua anche per aggiornarsi”.

Allo stadio vai?

“Non vedo l’ora che la Fidelis inizi a giocare di domenica, almeno non avrò il problema del negozio. Perché si, allo stadio mi piace molto andare, alle volte pure in trasferta, e non da sola, ma anche con mio padre Dino e mia sorella Marianna: loro sono super tifosi suoi”.

Poi del resto lo sai che se volete il maschietto i “rischi” di aver due calciatori in casa ci sono…

“Se nasce con i piedi giusti va bene, ma sia chiara una cosa: prima deve studiare. Poi lo sport fa bene, come dicevo piace anche a me, non sono contraria”.

Da sportiva sai sicuramente spiegarmi la regola del fuorigioco, giusto?

“Eccoci…non so bene come spiegartela, ma ho tentato tante volte di capirla! (ridiamo, ndr) Però…è fuorigioco quando in area avversaria il giocatore ultimo di una squadra è oltre la linea degli avversari quando gli arriva il pallone”.

Giustissima! Ti sei salvata, e io non infierisco: dimmi semmai il momento più bello della sua carriera.

“Gli anni al Monopoli (dal dicembre 2014 al giugno 2016, ndr) sono stati bellissimi per lui, era molto entusiasta, ha fatto tanti gol e anche molti consecutivi, e credo che sia stato un bene reciproco: la piazza gli ha dato tanto, e lui ha ricambiato. Ma è fatto così, si impegna molto e vuol dare sempre il massimo non si tira mai indietro…siamo in attesa che si sblocchi anche quest’anno!”.

Magari l’intervista porta fortuna, anche perché dovrà arrivare la prima dedica stagionale…

“Esatto! (ridiamo, ndr) Devo dire comunque che le dediche non sono mai mancate: quando andò alla Turris mi fece il cuore con le mani, poi prima della richiesta di matrimonio, in vacanza, si tatuò sul braccio le mie labbra, e quando segna le bacia”.

Racconta! Ovviamente della richiesta di matrimonio!

“Era l’11 giugno 2016, il giorno del mio compleanno. Fu una mega sorpresa: mi portò a cena a Polignano a Mare, e al momento del dolce mi guardò con gli occhi lucidi, emozionato, tirando fuori un astuccio con un bracciale, perché sa che odio gli anelli. Io…svenuta sotto il tavolo! (ridiamo, ndr). Poi il 16 giugno di questo anno ci siamo sposati”.

E’ stato quel bracciale il regalo più bello che ti ha fatto?

“Quel tennis è sicuramente tra i più belli. Ma anche lo scorso Natale si è superato. Stavamo scartando i regali, e il suo era un profumo, che era già tanto perché, complici anche le spese del matrimonio, avevamo deciso di non farci regali: lui però mi dette anche un cofanetto, che aveva al suo interno un altro cofanetto…e le chiavi di una macchina! Un Audi! Avevo già in mente di comprarla perché a me piacciono le macchine sportive, e un suo compagno di squadra la stava vendendo, ma Antonio mi ha anticipata”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli attraverso questa intervista?

“Ad Antonio voglio dire di non mollare mai, nel suo ambito non può, e anche se non gira sempre bene deve pazientare, perché il momento giusto arriverà, arriverà il momento nel quale spaccherà tutto e farà il suo. Deve continuare a farci emozionare”.