Andrea Calandra ❤ Valentina Lualdi

La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
18.09.2015 23:00 di  Claudia Marrone   vedi letture
Andrea Calandra ❤ Valentina Lualdi
© foto di TLP

Andrea Calandra, centrocampista classe 1994 attualmente in forza al Pro Piacenza, squadra che segna il suo esordio tra i professionisti, e con cui ha già disputato le due prime due partite di campionato, dopo la vittoria del campionato di Serie D con il Castiglione. Una carriera in ascesa per un giovane promettente, che lo stesso condivide dai suoi inizi con una persona per lui importante: la fidanzata. Ed è proprio lei, Valentina Lualdi, a raccontare la loro storia d’amore ai lettori di TuttoLegaPro.com.

Valentina, come vi siete conosciuti tu e Andrea?

“Io e Andrea ci siamo conosciuti a scuola, frequentavamo indirizzi diversi nello stesso istituto. Lui era a Busto Arsizio, la squadra della mia città, perché giocava alla Pro Patria: ci ha presentati un nostro amico il primo giorno di scuola, e all'inizio non mi stava molto simpatico, ma poi mi sono ricreduta. Tanto che dopo poco ci siamo fidanzati!”.

Calcolando le vostre età e i tempi della scuola, è una storia d’amore che va avanti da un pò: qualche progetto in mente?

“Si, ormai sono quattro anni che stiamo insieme. Come progetto per il futuro abbiamo sicuramente quello di sposarci e avere una famiglia, ma prima vorremmo ottenere una stabilità economica in modo da non dover dipendere dai nostri genitori”.

Dopo i progetti, svelaci un’altra cosa: pregi e difetti di Andrea come uomo. Magari a lui questa domanda non piacerà… (ridiamo, ndr)

“Andrea è una persona molto umile che non si monta la testa come molti altri ragazzi della sua età, è anche molto maturo e sempre pronto ad aiutare gli altri. Riguardo ai difetti, il primo che mi viene in mente, e che spesso mi fa finire con il "litigarci", è il classico dei calciatori: se gioca male una partita se la prende tantissimo, meglio non parlargli e lasciarlo sbollire da solo!”.

Qual’è il regalo più bello che ti ha fatto?

“Regali materiali me ne ha fatti tantissimi, ma se devo dire il più bello dico senza ombra di dubbio tutto quello che fa per me ogni giorno. Non è facile trovare un ragazzo della sua età che preferisce la propria fidanzata alle serate in discoteca con gli amici”.

A differenza della maggioranza dei calciatori, anche per la sua giovane età, Andrea si è per ora spostato poco, è forse stato Piacenza il primo grande spostamento. Lo hai seguito in questa avventura?

“A onor del vero Piacenza è abbastanza vicina alla città in cui vivo, sicuramente Andrea era più distante da me gli anni in cui ha giocato a Verona o a Castiglione. Purtroppo, però, lavorando non sono riuscita a seguirlo, anche se mi sarebbe piaciuto: comunque, appena abbiamo un attimo libero, corriamo subito l'uno dall'altra”. 

Ma sarebbe per te un problema per te seguirlo in giro per l’Italia?

“Sicuramente se dovesse andare a giocare lontano da casa lascerei tutto e lo seguirei senza neanche pensarci. Per come sono fatta, non riuscirei a non vederlo per settimane, già tre giorni senza di lui mi sembrano un'eternità!”.

Veniamo al calcio giocato: qual'è stato il momento calcisticamente più bello per lui?

“Il momento più bello della sua carriera credo sia coinciso con la vittoria del campionato la scorsa stagione (a Castiglione in Serie D, ndr) e il successivo salto di categoria. Tante volte gli sono stati messi i bastoni fra le ruote, ma finalmente è riuscito a raggiungere questo piccolo ma anche grande traguardo dimostrando quello che vale”.

E il calcio ha mai influenzato la vostra vita di coppia?

“Influenzare fino al punto di rovinare la nostra storia no, ma in altre cose sicuramente si. Ci sono stati momenti un po' negativi per Andrea, e non è stato facile stargli accanto e vederlo star male senza poter fare nulla”.

A te piace questo sport?

“Si, devo dire che anch'io sono un'amante del calcio. Ho sempre seguito fin da piccola la Pro Patria e ora Andrea. Mi manca quest'anno non poter andare a vederlo la domenica!”.

Quattro gol in carriera li ha fatti, lo dicono le statistiche: te ne ha dedicato qualcuno?

“Questo è un tasto dolente! Lui dice che i gol che fa sono per me, ma non essendo una persona che ama fare gesti plateali…chi lo sa! (ridiamo, ndr)”.

Avremo modo di chiedere a lui la certezza, si deve tener pronto per un’intervista! Intanto però è il momento di una tua dedica: c'è qualcosa in particolare che vuoi dire a lui attraverso questa intervista?

“Sicuramente che sono orgogliosa di lui! Gli auguro di arrivare il più in alto possibile perché se lo merita davvero tanto”.

 

© foto di TLP
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