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Ds Giugliano: "Non siamo una big, Bertotto ci ha portato tutto"

29.04.2024 11:00 di  Antonino Sergi   vedi letture
Ds Giugliano: "Non siamo una big, Bertotto ci ha portato tutto"
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© foto di Giugliano Calcio/Agenzia Press Gino Cont

Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore sportivo del Giugliano Antonio Amodio. Queste le sue parole: 

L’essere considerata una squadra underdog ha giocato a vostro vantaggio quest’anno?
“Sicuramente non siamo una delle big, due anni fa eravamo in Serie D, ancor prima in Eccellenza. Fortunatamente abbiamo una società solida alle spalle che ci permette di lavorare bene, noi puntiamo tanti sui giovani e stiamo cercando di essere sempre più stabili in Serie C”

Cosa l’ha colpita di più della Juve Stabia?
“Mi ha colpito il fatto di essere squadra, la loro intensità e il loro gioco, fanno poche cose ma fatte estremamente bene. Parliamo di una piazza importante come Castellammare di Stabia, quattro anni fa erano in Serie B. Sono partiti per salvarsi, ma hanno una buonissima squadra con un allenatore importante e un direttore che ha fatto la differenza. L’unico suo neo era quello di essere il figlio del presidente del Pordenone, ma ha dimostrato di essere un grande direttore e può fare una grandissima carriera”. 

Cercherete di confermare Cargnelutti?
“Cargnelutti è in prestito con diritto di riscatto in caso di salvezza, quindi diventa nostro a tutti gli effetti. È un giocatore che per colpa sua non sta giocando nella categoria superiore”. 

Cosa ha portato mister Bertotto?
“Ci ha portato tutto il mister, un’identità e una personalità diversa. Ha cambiato una squadra che non era partita nel migliore dei modi, ha portato anche un’idea di gioco diversa. Siamo una delle poche squadre di questo campionato con un’identità e questo è fondamentale”. 

Che rapporti ha il Napoli con una realtà come la vostra?
“Noi quest’anno abbiamo preso un ragazzo dal Napoli che è Barba, io personalmente un po’ di rapporti li ho con tutti. Con il Napoli un po’ meno, hanno dei giovani importanti ma io sono dell’idea che giocatori in prestito non li voglio. Abbiamo solo un giocatore in prestito quest’anno, diventare la seconda squadra del Napoli finché ci sarò io non succederà. L’obiettivo è quello di avere giocatori di proprietà eventualmente poi da rivendere”. 

Cosa pensa del progetto seconde squadre?
“Io sono favorevole alle seconde squadre, portano introiti in più alla lega e ognuno è padrone di fare ciò che vuole in casa propria. Se Milan, Juve e Atalanta o chi per loro avrà la forza economica per sostenere questo impegno può solo che far bene al movimento”.

Che prospettive può avere un giocatore come Ciuferri?
“Lui può essere il classico giocatore alla Politano, al primo anno in Serie C ha fatto sette gol e quando non c’è Ciuferri si sente la differenza. Sabato non c’era e si è sentita l’assenza, per me lui il prossimo anno giocherà minimo in Serie B. Per me è un profilo adatto anche per una seconda squadra, un giovane magari da far giocare in Serie C con la prospettiva poi di portarlo in prima squadra e farlo giocare in Serie A”. 

Cosa manca ai giovani per gestire il grande salto tra i professionisti?
“Per me la colpa è anche dei giovani, il calcio oggi è cambiato. Mi sembra che ai giovani è tutto dovuto, i procuratori dopo dieci partite credono di avere dei fenomeni in mano. Si devono svegliare anche i giovani, non faccio riferimento a nessuno in particolare. Io credo che i giovani forti giocano, a prescindere dal ruolo. Se uno è forte è forte, poi penso che deve cambiare la generazione. I giovani non vogliono più fare sacrifici, non ci vogliono più mettere la faccia. Dobbiamo darci una mossa”. 

Che ruolo può avere il gruppo di squadre del girone C nei playoff?
“Dirò una cosa forse lontana da tutti, a me ha impressionato il Cerignola. Per me è una squadra costruita per arrivare tra i primi quattro posti, spesso è importante come si arriva ai playoff. Ci sono arrivati all’ultima giornata, hanno un allenatore importante di categoria e una squadra forte. Poi spero di batterli visto che sono i nostri avversari. Ci sono squadre importanti come Crotone e Avellino, in più c’è il Catania che ci arriva con grande slancio dopo il timore dei playout. Ci sono 4-5 corazzate che possono arrivare fino in fondo. Io credo che il girone nostro sia il più difficile e più competitivo, poi ci sono squadre competitive come il Vicenza che sta facendo bene”.