INTERVISTA TC Morrone (Adicosp): "Elezioni federali? Serve sistema nuovo"

24.01.2018 21:10 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Morrone (Adicosp): "Elezioni federali? Serve sistema nuovo"
© foto di TLP

E'ancora caos per le elezioni federali. TuttoC.com, in merito al tema, interpella Alfonso Morrone, primo presidente Adicosp (Associazione direttori collaboratori sportivi), nonchè attuale DG del Racing Fondi.

Una situazione complessa quella che sta vivendo la FIGC. Che idea vi siete fatti dall'esterno?
"Come addetto ai lavori e attento osservatore, questa frammentazione di candidati non credo faccia bene al movimento, soprattutto perchè quello che vincerà troverà una maggioranza aritmetica, no di vedute, quelle che poi contano. Spero comunque che chi vincerà riunirà tutte le parti intorno a un tavolo, il tempo della chiacchiere è finito, spero che chi verrà prenda davvero a cuore le sorti del movimento, perchè qua il problema non è solo legato a una Nazionale che non va ai mondiali, qua va messo in piedi un sistema nuovo che parta da altri presupposti. Siamo, a livello calcistico, una delle nazioni più importanti, Germania e Francia sono riuscite a dare la svolta perchè non possiamo darla noi?".

Quali possono essere a esempio altri presupposti?
"Intanto la questione legata ai giovani, non si può far giocare ragazzini solo per prendere i soldi dei minutaggi, occorre ripristinare una certa meritocrazia, ma un altro tema che mi sta a cuore è quello della figura del direttore sportivo: nel calcio deve lavorare gente abilitata, formata a Coverciano, altrimenti a cosa servono i corsi? Io mi auguro che dal 30 gennaio sia data maggiore importanza al ruolo di DS, che è indispensabile nel calcio, si deve metter mano alle carte federali e non continuare con questo finto obbligo dell'assunzione del direttore: al momento la legge consente ai presidenti di autoincaricarsi come tale figura, per poi delegare altre persone non abilitate. Anche nei dilettanti sarebbe da rivedere questo aspetto, io ho fatto il mio sollecito ma al momento non è stato raccolto alcun invito. Auspico una nuova sensibilità".



Chi può essere il candidato ideale?
"Nomi e cognomi non ne faccio, non è quello il punto, il punto è trovare qualcuno che dia la giusta sterzata al movimento, che ha mille incongruenze da rivedere".

Quanto incide la vacante presidenza della Lega A?
"Tanto, sposta poi gli equilibri per i punti alle elezioni. Certo è che la Lega A commissariata, la B che ha trovato il suo nuovo volto da poco tempo non sono segnali incoraggianti, il mondo del professionismo deve imparare ad autoregolamentarsi. La A deve avere un rappresentante".

Effettivamente le problematiche sono maggiormente nelle serie superiori, ma si ripercuotono poi sulla Serie C. Come si spiega questo fatto?
"In A e B gli interessi sono maggiori, e c'è più voglia di stare al tavolo per la spartizione della torta, anche se questo non è un termine ortodosso. La C e la D raccolgono poi quanto viene seminato, ma se si semina poco è chiaro che non si può pretendere".

Cosa accadrà il 29 gennaio?
"Sicuramente uscirà un vincitore, anche forse da un ballottaggio, ma è certo che un presidente con una percentuale di voto poco superiore a un altro non è una cosa buona, rende complessa la governance, si rischiano troppe ingerenze. Auspico comunque che chi si siederà al quinto piano di Via Allegri dia maggiore importanza alla Federazione".